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Sulla rete si trovano un sacco di cose, alcune all'altro capo del mondo altre più vicine, alcune parlano del presente, del futuro, altre del passato. 

 

Sicuramente è molto più probabile trovare qualcosa che assomiglia, che ti rappresenta. A me è capitato di trovare alcuni brani e racconti, ambientati nei paesi della nostra provincia, scritti da Cristina Ortolani. Memorie di Ginesetreto, Sant'angelo, Montelabbate e tanti altri, sono solo alcuni esempi delle ricerche che Cristina ha fatto e raccoglie all'interno del suo sito e blog. Un lavoro veramente dettagliato e appassionato dove è possibile trovare anedotti e storie, le testimonianze dei protagonisti e materiale di prima mano utili per riscoprire in dettaglio le radici di questi territori

 

Ad esempio nel link a questo articolo che è lo spunto per questo mio testo, è possibile leggere alcuni brani di archivio e vedere alcune foto, del "concertino" nato nel 1900 a Ginestreto. Cioè si, le band dell'epoca venivano chiamate concertini (e già questo mi lascia mezzo secco). Il gruppo musicale fu portato avanti dai "giovanotti" dell'epoca, fino ai periodi del dopoguerra, quando queste campagne hanno cominciato a spopolarsi e i giovani a mancare. Le vicende finanziarie, le "gite" e le trasferte nei paesi limitrofi, le feste di paese quasi sempre religiose ( le famose e lunghe processioni), riprendono vita leggendo questi estratti ed è molto facile immaginare, farsi un'idea di questi ragazzi di altri tempi girare con i loro strumenti in ottone, per le strade impolverate, i vestiti non ricchi ma allo stesso tempo eleganti e dignitosi, i comizi, le "bicchiarate".. tempi andati. Non da rimpiangere. Ma che raccontanto dei nostri nonni o genitori, oppure semplicemente di noi, ma un centinaio di anni fa.

 

Quando la banda provava la musica era dappertutto e riempiva l'aria e le anime del paese (qualcosa di simile a quello che accade oggi a Monteciccardo). La banda si riuniva all'interno del vecchio forno comunale, l'attuale (ormai ex) scuola elementare. Io non lo sapevo. Un vero peccato vedere adesso quell'edificio intatto, con un bel giardinio, nel centro di un paese, credo di proprietà del comune, abbandonato e inutilizzato da circa 20 anni. E pensare che oggi con il benessere, internet e le altre diavolerie, luoghi del genere potrebbero tornare ad essere il centro della vita sociale di una comunità, ma che solo per motivi burocratici o ancor peggio, per mancanza di iniziative e interessi, vengono destinati al degrado e dimenticati. Ci passiamo davanti tutti i giorni distrattamente mentre andiamo a svolgere le nostre vite, ma immaginarli pieni di vita, in me suscita un certo effetto benefico

 

Comunque, basta con questi sentimentalismi difficili da interpretare nell'era della vita virtuale, della musica come prodotto e dei calciatori milionari. L'articolo scritto da Cristina è veramente spassoso e consiglio a tutti di visitare il suo sito per trovarci dentro qualche storia interessante e apprezzare il suo lavoro di ricerca e scrittura