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Il museo Venanzi a S.Angelo in LIzzola
Autore: ekos - Caricamento fatto il: 2022-05-15 12:28:35
Il museo contiene un intero ciclo pittorico del pesarese Venanzio, situato all'interno della Chiesa di Sant'Egidio, alle porte del paese di Sant'Angelo in Lizzola. La chiesa, una costruzione privata del XVII della famiglia Perticari, nacque a fianco di un ospedaletto e per questo motivo fu probabilmente dedicata a un santo protettore proprio di malati e pellegrini.
Oltre alle pale e alle tele del Venanzi, essendo una chiesa privata, è possibile trovare al suo interno alcune particolarità che vedremo fra un po ma che non è possibile trovare in altre chiese del periodo. Il suo interno ha una pianta ottagonale che ricorda la forma di un battistero, simbolo appunto di purificazione e guarigione. Entrando il fedele è attratto dalla luce dell'altare (1) passando attraverso una serie di dipinti a lato via via sempre più liberatori. La cupola invece è crollata durante la seconda guerra mondiale perdendo parte dei suoi affreschi. E' stata cmq ricostruita fedelmente in cima alla cupola la madonna di Loreto con bambino. L' effetto di ascensione era quindi anche verso l'alto grazie a questi affreschi andati prevalentemente distrutti
I dipinti più grandi, sulla parete destra e sinistra sono sempre accompagnati sotto da alcuni quadri più piccoli chiamati in gergo "predelle". Al tempo era usanza riprodurre altri quadri già famosi, anche a scopo divulgativo e di ammirazione verso l'artista e l'opera originale. E' infatti è possibile riconoscere alcune "icone" già note e famose del perido, originariamente prodotte da altri artisti, come sulla sinistra San Michele Arcangelo che schiaccia il diavolo (5), appunto copiato da un dipinto originale di Guido Reni o altri esempi che riprendono quadri di Guercino.
I dipinti, comprese le predelle alla base, sono speculari uno di fronte all'altro. Maria in cielo, San Michele e Angelo custode, Santi in preghiera, Papi, sono posto di fronte all'altro sulla destra e sulla sinistra del visitatore. Per quando riguarda le predelle, la prima sulla destra rappresenta un angelo della morte venuto sulla terra in uno sterminio (7), di fronte, sulla sinistra per il visitatore, l'inferno. La seconda predella sulla destra è la scena appunto di un malato all'ospedaletto, mentre la seconda sulla sinistra rappresente il purgatorio (6), l'ultima predella sulla destra è il giudizio universale sulla terra mentre sulla sinistra vediamo il paradiso. Entrando un po più nei particolari è ossevabile come all'inferno e purgatorio ci siano principalmente donne.
Continaunado a curiosare un po più nei dettagli di questa chiesa-museo, la pala principale dell'altare in legno ha un meccanismo nascosto per abbassare il dipinto e rivelare un crocifisso in legno (2) (dietro l'altare c'è una piccola stanza con una sedia per l'operatore). Altare e crocifisso sono stati fatti da Francesco Pianta un artista locale che ha lavorato molto a Venezia. La particolarità di angeli di pelle nera presenti sull'altare, potrebbe riportare appunto agli ottomani che in quel periodo invasero Venezia, ma tutto questo rimane nello spazio delle ipotesi. Molto particolare è anche la rappresentazione delle mani degli angeli dipinti sulle panchine ai lati della chiesa: hanno zampe di felino. Come dicevo inizialmente, tutte queste licenze artistiche (molto strana per il periodo anche la rappresentazione di un angelo della morte, all'interno di una chiesa...) sono state possibili in quanto costruzione privata
Nella chiesa, sono presenti altri pezzi unici come un trono in legno a lato dell'altare (8) (usato anche per processioni) oppure un fortepiano dell'ottocento conservato in ottimo stato, insieme ad altri dipinti minori di Venanzi, in alcune stanze a lato della chiesa. Il restauro delle opere e della chiesa è stata veramente una benedizione per questo territorio e testimoniano l'importanza culturale che ricopriva, grazie e soprattutto alla presenza di famiglie come Perticari, Monti e Mamiani
Come già anticipato, la chiesa è stata bombardata durante la seconda guerra mondiale come il teatro Perticari e tanti altri monumenti di questa zona e sono ben visibili al suo interno le schegge dei bombardamenti. In alcuni casi i segni sono stati volutamente lasciati per testimonianza. Da notare invece come nonostante i bombardamenti, la popolazione santangiolese si sia adoperata per il recupero e la conservazione delle opere, al posto di trafugarle come successo in altre occasioni
La visita al museo è stata guidata e illustrata da Valentina Campolucci mentre le foto sono prevalentemente di Pier Roberto Renzi. Non ultimo, si ringrazia la famiglia Cacciaguerra per aver permesso il restauro, la fruibilità, la visita al museo e la pubblicazione di questo articolo
Questi sono i dettagli che è possibile vedere all'interno dell'immagine qui sotto a 360 della chiesa, visionabile in orizzontale scorrendo con il mouse e con una buona risoluzione per lo zoom. E' dunque consigliata la visione con pc e mouse. All'interno dell'immagine sono stati nascosti questi dettagli che se, cliccati vengono ingraditi. Scopriteli:
1) altare e dipinto
2) crocifisso in legno dietro l'altare
3) angelo con mani di felino ritratto nelle panche
4) particolare alla base dell'altare
5) San Michele Arcangelo che schiaccia il diavolo
6) pradella con purgatorio
7) pradella con angelo della morte
8) trono in legno e dipinto con Sant'Egidio
9) foto della chiesa fatta dall'altare