Questa storia parte da lontano. Dalla mitologia greca, da quando l'uomo aveva come unica fonte di suggestione o d'immaginazione, la natura. Una leggenda racconta che l'acqua della Fonte Ippocrene, scaturita dalla roccia colpita da Pegaso, fosse "acqua della poesia", versata dalla Fonte e raccolta dalle Ninfe che la offrivano ai poeti che si recavano in gruppo a "inebriarsi" di quest'acqua per ottenere ispirazione.
Ma ora facciamo un salto nel tempp e nello spazio e torniamo a Pesaro nel 1818. Quello che tutti conosciamo oggi come Teatro Rossini, si chiamava Teatro Nuovo istituito proprio in quegli anni e voluto in particolare dal nostro concittadino Giulio Perticari. L'inaugurazione fu un successo, con grande partecipazione di pubblico e della città. Fu proprio il giovane ma già famoso Rossini, scelto da Costanza Monti e Giulio, a dirigere quella sera una sua opera, la "Gazza ladra"
Perticari, Costanza e Vincenzo Monti, mossi dalla loro grande passione per l'arte scelsero i migliori decoratori e scenografi per allestire e abbellire la veste del nuovo teatro. Fu incaricato a creare il sipario l'artista Angelo Monticelli, sotto le precise indicazioni e i particolari definiti da Giulio. L'opera fu realizzata e poi anche esposta a Milano, mentre Monticelli fu addirittura chiamato 3 anni dopo a realizzare il sipario della Scala di Milano, giusto per dare un'idea dell'importanza
Ora spostiamoci ancora più vicino, alle porte di Sant'Angelo in Lizzola. Non c'è dubbio che la situazione, l'atmosfera, rappresentata nel sipario voluto da Perticari, sia proprio quella respirata alla Vecchia Fonte, che spesso veniva utilizzata proprio come teatro o palco all'aperto, trasportata nelle memorie classiche e mitologiche della fonte di Ippocrane
Con uno sforzo di immaginazione in più, è probabile affermare che i poeti raffigurati siano proprio Perticari che appoggia la mano sulla spalla di suo suocero Vincenzo Monti e altri loro compagni. Invece il poeta che suona il plettro, ha delle sembianze che ricordano molto quelle di Costanza Monti, anche se lo stesso non vale per il resto del corpo
E' strabiliante come un'opera d'arte del genere possa contenere e portare con se tutte queste storie e concetti nella mente di chi la osserva. Chi da più vicino, chi da più lontano, tutti siamo colpiti da questo vento, che soffia da migliaia di anni. Carico di polvere, che riporta alla luce tesori lontani e che a volte, con un pò di attenzione in più dei nostri occhi e orecchie, riusciamo a sentire così bene
Ora, quando vedrete o entrerete nel teatro Rossini di Pesaro sapete che potete ringraziare anche il vostro paese e essere orgogliosi di quanto sia stato importante nella diffusione della cultura in un periodo ricco e frenetico come quello risorgimentale, grazie a uomini che ricordiamo per impegno e passione
Oppure, quando vi troverete in un frutteto per sfamarvi, una fonte per dissetarvi, una foresta per ripararvi ricordatevi che, potete sempre ripartire da quello che avete davanti e che, se siete in buona compagnia, forse ce la fate
Fonte e riferimenti tratti da: "La vecchia fonte di Sant'Angelo in Lizzola - un recupero storico e architettonico" di Ing. Silvio Piccozzi - Comune di Sant'Angelo in Lizzola, 2010
Foto: http://www.comune.pesaro.pu.it/