Torna a Home Torna a Storie e LuoghiLa SOMS di Monteciccardo: uno sguardo agli anni del fascismo
A volte parlo coi miei genitori dei tempi passati, di quando erano giovani loro, la vita di paese e nella campagna.. ed è come una visita ad un museo del passato. I luoghi che vedo cambiano sotto i miei occhi e li immagino cambiare nelle epoche, le cose viste e raccontate diversamente da tante voci, si conservano nel tempo come tesori nascosti sotto terra, spesso dimenticati o trascurati. Ci capita di parlare di Monteciccardo, di quello che fu la sua ripresa nel dopoguerra, le soddisfazioni, le storie divertenti, qualcosa di più triste, le miserie. Il 25 aprile è da poco passato ed è fresco il ricordo di qualche scambio avvenuto con i miei, su quei fatti. Noi festeggiamo una ricorrenza, celebriamo un ricordo, ma per quella gente, fu una vera e propria liberazione. Da cosa? da una dittatura che limitava le libertà
E' difficile capire cosa sarebbe successo a ognuno di noi se avessimo vissuto quel ventennio perchè semplicemnte, non c'eravamo. Abbiamo però la conoscenza di testimonianze storiche che possono aiutarci. In questi giorni, nel 1945 vennero liberate le citta di Roma, Torino, Milano dai partigiani grazie alla capitolazione delle linee tedesche, sfondate dalle forze alleate. Sarà un giovane Pertini a dichiarare "lo sciopero generale contro l'occupazione tedesca e la guerra fascista" ponendo i tedeschi contro il dilemma se arrendersi o perire
Allora, cerco di immedesimarmi in quei quei giorni, di calarmi in quella sensazioni, di quanto debbano essere state felici quelle persone alla caduta del fascismo e quindi anche a quello che vuol dire viviere sotto una dittatura. E mi sono ricordato di quante volte Rolando, mio padre, mi avesse detto di avere certe carte, lettere indirizzate alla Società Operaia Mutuo Soccorso di Monteciccardo proprio dall'ente provinciale fascista. Tirò fuori questo mazzo di fogli, fotocopiati e la cosa che mi fa notare e salta all'occhio è l' elevato numero di corrispondeza inviata dall' ente fascista alla SOMS. In particolare mi mostra la lettera che ha per oggetto l'esclusione dei soci di razza ebrea dalla SOMS. Un pezzo di storia vera, vissuta e rimasto su carta. La testimonianza che anche nei nostri paesi periferici, siano giunte le infami leggi raziali e di quello che significhi vivere sotto regime. Scarica qui il pdf
Un breve cenno storico. La SOMS di Monteciccardo è l'edificio di fronte al Municipio, che al primo piano ospita il bar. Le Società di Mutuo Soccorso sono nate a fine 800 come enti con finalità di assistenza medica o sociale. Queste società, sotto il periodo fascista, erano sotto controllo e incamerate in qualche apparato statale o cose simili
Ma forse qualcuno si chiederà anche se ci sia memoria di quale sia stata la risposta della Società. Ecco: inizialmente non ci fu. Tanto che qualche settimana dopo l'ente provinciale fascista spedii un SOLLECITO di risposta alle disposizioni prese, rilevando che solo poche altre società della provincia, non avevano ancora risposto velocemente "nel senso richiesto". Riflettendo e leggendo più volte queste poche righe, perentorie e dritte al punto, una cosa molto triste che colpisce è la supponente superiorità, l'arroganza di voler decidere qualche cosa senza spiegazione o ragionamento, senza dare possibilità di scelta
Quindi non so come sia andata a finire questa vicenda, anche se mio padre mi ha dato una luce e gli strumenti per percorrere questo tunnel della storia che va avanti. e indietro. Ma non è detto che mi interessi vedere la risposta che la nostra gente ha voluto mandare ai gerarchi fascisti. E sicuramente è molto facile da intuire. Stiamo parlando del settembre 1939. Qui il pdf dei due documenti
Allora questo può aiutare a capire meglio cosa voglia dire libertà. Dare una scelta, un'alternativa, una motivazione, la libertà di poter vivere un'emozione diversa, verso chi è discriminato per motivazioni barbare e ignoranti. Poter essere contrario. Potersi difendere. In quel periodo in Italia era difficile difendersi. Ma anche dopo la guerra, le cose non si sistemarono subito. Non rare furono le ingiustizie e regolamenti di conti, coperti e mascherati spesso "da motivi politici". I ruoli si erano invertiti e chi prima comandava ora doveva nasccondersi. Non c'è molto da dire. Sono poche le persone disposte ad aiutare o accogliere le persone che poco prima ti hanno fatto un torto. Questo non c'entra molto, ma me ne servo come incipit per concludere che l'altra sera, mio padre se ne è anche uscito chiedendomi se avessi mai visto un film, Il federale. Mi ha detto: lo hai mai visto? io gli ho detto: No. E in risposta, una vocale sostenuta coi puntini di sospensione, come se allora non avessi visto niente. Me lo segno e me ne vado. Spesso mi capita di scrivere prima di andare a letto. Scrivo in ritardo rispetto le ricorrenze, le scadenze, gli orari. Guardacaso, la sera stessa, la luce spenta, l'Eli che dorme, io che scrivo al pc, la tv passa un film in bianco e nero, c'è un soldato fascista che porta un professore rifugiato politico a Roma, nei giorni della Liberazione. Era il Federale. Un fascista in un uniforme che attraversa le campagne romane, ignaro di entrare in una Roma liberata.. allo stesso modo vi voglio convincere di quanto ci siano racconti ed esperienze che non riconosciamo subito come nostri o interessanti. Ma che magari capiremo, addirittura solo dopo tanti anni.. e so bene che questa è una sensazione successa a tutti voi, parlando a tavola con i vostri genitori. Come nella parabola. Il figlio inizialmente non capisce il padre, è più giovane e quindi si pensa più furbo. Ma poi succede che lo ascolta e torna a unirsi a lui, come si torna a un antico segno, a un confine tracciato dentro di noi, come una certa nostalgia
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